A SOSTEGNO DEL PROGETTO DELLA COMUNITÀ DEI GIOVANI – OLTRE IL CONFINE

In questa pagina trovate le immagini delle opere poste in asta per il Progetto ” Città in fiore” .

Tale progetto sarà promosso – in accordo con il Dipartimento delle Dipendenze e la UOC sociale dell’ULSS 9 Scaligera – anche nell’ambito di Job Orienta, il salone dedicato a Orientamento, Scuola, Formazione e Lavoro che si svolge in fiera dal 25 al 27 Novembre.
IN FIERA A JOB ORIENTA UNA SELEZIONE DI OPERE DELL’ARTISTA clicca qui

Per ogni opera presente all’asta in questa pagina viene proposta una breve chiave di lettura. Rimane ampio lo spazio di interpretazione di simboli e metafore sempre numerose nelle opere di Berico.

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CARDI ROSSI olio su tela cm 70×60
I ‘cardi’ non rappresentano, come potrebbe credersi, la secca e spinosa rigidità della natura nella sua realtà impoetica, bensì appaiono all’artista una promessa infallibile di vita, coriacea resistenza alle forze avverse, una certezza di durata, una costante della natura su cui contare. Uno sfondo quasi di astrale suggestione eppure così stranamente compreso, la natura che fa da padrona, la vita di tanti piccoli esseri, la cui realizzazione è stata curata nei minimi dettagli. In un angolo, sullo sfondo e con molta discrezione alcune costruzioni umane, spinte verso l’alto, quasi “gotiche” a rimandare al divino. Modestia che l’uomo deve o dovrebbe avere rispetto allo spettacolo della natura e che per molto tempo è stata dimenticata. Messaggio quello di Berico, come spesso accade nelle sue opere, presagente ciò che sarebbe divenuto un tema molto pressante. La sua opera “Autodistruzione” datata prima degli anni 70 del secolo scorso anticipava drammaticamente i temi terribilmente attuali. I colori ci avvincono e ci portano in un clima quasi di festa
GARIBALDI olio su tela cm 40×50
Pezzi meccanici a completamento dell’abbigliamento di una capra seduta su un grammofono che suona una saponetta che sprigiona bolle di sapone. Un gatto che gioca in modo aggressivo con un mappamondo tagliato dall’equatore, uno sfondo senza riferimenti se non alcune linee geometriche. Eroe o esecutore di un disegno senza consistenza?


CAVALCATA olio su tela cm 70×50
Senza soluzione di continuità tra cielo e terra e fuori dal tempo, l’energia dell’azione travolge e fa vibrare la sensibilità estetica con l’armoniosa mobilità delle linee, il ritmo straordinariamente equilibrato dei rapporti cromatici e la magistrale tecnica della pennellata ci fanno sentire quasi la sabbia smossa e partecipare all’azione.
LA TORERA olio su tela 70×50
Opera che fa parte del ciclo “ Le Corride”: un’umanità stravolta stravolge la realtà trasformandola in un’enorme tauromachia: “cosa rimane del mito e dell’eroe dopo il fatto?” L’estetica, la forma, la mancanza di profondità della torera che si muove in una sequenza quasi meccanica ci suggerisce quasi una perdita di “umanità”. Sezioni e brandelli del toro che verranno divorati, dimenticati ma potrebbero anche divenire “cibo” per una nuova generazione. L’uso del toro nella lotta – solo simulata – tra la donna e la forza bruta della potenza caricante del toro fino alla torsione, diventa per Berico una sfida e una scommessa per collegare timbri accesi ma controllatissimi. Il moto immerso nella luce piena libera le cromie per adeguarle alla percezione di un tempo continuo .Il quadro vive del fenomenale raffreddamento della scena che (bloccata) diventa apparentemente lieta, festosa. La tecnica delle velature aggiunge stupore alla scena.
IL MIO PAESE RACCONTA olio su tela cm 50×60
Il tema delle migrazioni, sullo sfondo quasi sfocato una teoria di individui in marcia verso l’ignoto a formare quasi un ponte. I grattacieli di New York al di là dello specchio d’acqua, simbolo del passaggio ( il Mar Rosso di biblico riferimento?) Il cantastorie e le proporzioni dei personaggi ci vogliono indicare la storia che ognuno porta con se. la proporzione tra il vissuto e il raccontato, il tempo che non risolve i conflitti e crea rifiuti. Il relitto a ricordare ciò che è stato e ciò che ancora è. Il solito mappamondo diviso in due e l’ombra di qualcosa di alieno che è presente sulla scena ma non interviene. I personaggi in primo piano davanti al giornale , alle narrazioni forse di un Eden da raggiungere. I personaggi sulla riva sembrano giocare o forse vogliono dire noi stiamo al di qua.
IL DOGE olio su tela cm 40×30
In una Venezia quasi avvolta nel sogno, un personaggio “il Doge”, fragile e “mutante” veste il mantello del potere, un mondo di creature fragili e foglie lo accompagna e di nuovo il mondo diviso in due emisferi ben separati. Il vigore e la forza del cavallo potrebbe schiacciare quel mondo ma forse lo spinge invece lontano dal Doge. Forza, bellezza e determinazione possono essere le armi che ci salveranno. Un gatto nero, i gatti sono quasi sempre presenti nelle opere di Berico, osserva la scena e ne prende le distanze. Il gatto per Berico è simbolo di comprensione, spesso di saggezza ma anche di opportunismo. I colori hanno una notevole armonia e lo sguardo passa dalla composizione globale quasi onirica alle due zone di colore rosso intenso che riportano ad una realtà più concreta e superficialmente definita.
IL TEMPO olio su tela cm 50×60
Strutture acuminate anche incombenti contrastano con la leggiadria della donna in piedi, emanazione del sogno della giovane stesa su un tavolato con spine acuminate che trafiggono la luna, simbolo del sogno , divinizzata e umanizzata al contempo. Il tempo del sonno e il tempo del sogno. La luce che mano a mano va crescendo dal basso verso l’alto in una raffigurazione rasserenante. Il giorno avanza e la luce prende il posto delle tenebre e le strutture riprenderanno a racchiudere la sognatrice?
PIAZZA ERBE IN NATURA MORTA olio su tela cm 40×50
Riecheggia nature morte di scuola caravaggesca, particolari minimi aggiuntivi come la coccinella, natura viva. Contrasto tra la fragilità del cristallo che comunque sostiene una Piazza Erbe vuota, decadente, in distruzione dunque morta. Il cardo segno e simbolo di Berico, reciso, parte della natura morta. Ma la piccola coccinella, fragile, è vita e garanzia di futuro come il vaso di vetro è sostegno per qualcosa che ha ancora radici cui potrà aggrapparsi. il tutto in uno sfondo cupo ma da qualche parte arriva la luce ad illuminare i soggetti/ oggetti. Dei frutti potremo salvare i semi, e nuova vita potrà esserci.
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